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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

POESIA DI ELEONORA RIMOLO

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  Care amiche e amici, accompagniamo questa poesia di Eleonora Rimolo con una citazione di Huxley, tratta dal profilo FB dell'autrice. "Il governo dei manganelli e dei plotoni di esecuzione, della carestia artificiale, dell'imprigionamento in massa e della deportazione di massa, non solo è inumano (nessuno se ne preoccupa più di tanto ai giorni nostri), ma è palesemente inefficiente, e in un'epoca di tecnologia avanzata l'inefficienza è un peccato mortale. Uno Stato totalitario davvero efficiente sarebbe quello in cui l'onnipotente potere esecutivo dei capi politici e il loro corpo manageriale controllano una popolazione di schiavi che non devono essere costretti ad esserlo con la forza perché amano la loro schiavitù.“ Aldous Huxley, Il mondo nuovo.

POESIA DI CLAUDIO ORLANDI

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  Pubblichiamo oggi il testo di Claudio Orlandi. Sempre in situazione di forte crisi istituzionale le persone coscienti si pongono interrogativi sull’utilità e sull’efficacia della parola. “ E come potevamo noi cantare…”, chiedeva Salvatore Quasimodo a proposito della situazione dell’Italia sotto l’occupazione nazifascista. Ci sono momenti, come questo che stiamo vivendo, in cui il proprio dire, anche coraggioso, anche resistente sembra non avere più importanza e allora si immagina che le parole impiegate abbiano in sé la forza della prassi, una prassi inaudita, portentosa. C’è della rabbia perché l’azione paziente ed erosiva del discorso ragionato sembra non arrivare mai a raggiungere una sua influenza sulla realtà e si vorrebbero parole il cui senso possa avere un impatto finalmente riconoscibile, finalmente rivoluzionario. Al componimento di Claudio Orlandi vogliamo affiancare un pensiero di Antonio Gramsci, che definiva la prassi come “un umanesimo assoluto della storia.” “Il s

POESIA DI PATRIZIA VARNIER

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𝐏𝐎𝐄𝐒𝐈𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐀𝐓𝐑𝐈𝐙𝐈𝐀 𝐕𝐀𝐑𝐍𝐈𝐄𝐑 𝐏𝐄𝐑 "𝐈𝐋 𝐆𝐑𝐔𝐏𝐏𝐎 𝐏𝐎𝐄𝐓𝐈 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐑𝐄𝐄𝐍 𝐏𝐀𝐒𝐒" Pubblichiamo oggi la poesia di Patrizia Varnier. Il codice metaforico su cui si sviluppano i versi riguarda l’utilizzo dei nostri veicoli automobilistici, ormai una specie di prolungamento delle nostre identità personali: gli intoppi funzionali elencati assurgono ad espressione assoluta di difficoltà e di straniamento dell’individuo durante il periodo dell’emergenza pandemica. Dal “contromano”, che è semplicemente un’indicazione di guida sbagliata, si passa a un più generale “controsenso”. L’anafora usata nelle prime tre strofe( “avevo”) si ribalta in un “invano” che è una dichiarazione di impotenza e sconfitta. A questo testo vogliamo accostare i versi di Roberto Roversi, che costituirono il testo di una canzone di Lucia Dalla, “Il motore del 2000”. Era il 1976.” Noi sappiamo tutto del motore/Questo lucente motore del futuro/Ma non riusciamo a dis

POESIA DI EMANUELE CILENTI

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𝐏𝐎𝐄𝐒𝐈𝐀 𝐃𝐈 𝐄𝐌𝐀𝐍𝐔𝐄𝐋𝐄 𝐂𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓𝐈 𝐏𝐄𝐑 𝐈𝐋 "𝐆𝐑𝐔𝐏𝐏𝐎 𝐏𝐎𝐄𝐓𝐈 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐑𝐄𝐄𝐍 𝐏𝐀𝐒𝐒" Pubblichiamo oggi il componimento di Emanuele Cilenti. La sua domanda pressante è in questo contesto soltanto il verso di una poesia, ma condensa in sé tutta la preoccupazione, enorme e sdegnata, di fronte ai trattamenti dell’emergenza sanitaria e più in generale al piano di svilimento della dignità e dei diritti portata avanti dal transumanesimo. A questo piano di folle resettaggio, con tutte le implicazioni economiche e sociali che comporta, si vuole fare argine con l’idea del neoumanesimo, con il riportare cioè l’essere umano, con le sue esigenze primarie e e la sua libertà, al centro di ogni intervento politico.

POESIA DI SERENA VESTENE

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  Pubblichiamo oggi il testo di Serena Vestene. Una delle cifre stilistiche più riconoscibili della sua poesia è il tautogramma,, un componimento in cui tutte le parole hanno la stessa lettera iniziale. In questo caso è la ‘d’, la lettera iniziale di questo nuovo millennio, di denaro, di dominio , di deserto, di di denutrizione. Questi versi sono stati scritti nel 2016 e fanno parte di diritto (anche noi ci accordiamo al tautogramma) di quelle visioni profetiche che in tempi non sospetti le menti poetiche riuscivano a captare con la loro sensibilità e che avvisavano di quali tempi difficili il potere, sotto la specie del capitalismo teconocratico, stava preparando per tutti noi. Ma stiamo già imparando, coscienti degli abusi che sono stati perpetrati, come scrive Serena Vestene, a “disfarci dei detriti del dorso”.