POESIA DI FRANCO TRINCHERO





Franco Trinchero, tra i più appartati maestri della poesia torinese (secondo solo a Dario Capello), ci onora con una poesia dall’impostazione semi-solenne, vagamente brechtiana, e di un’
immoralità moraleggiante (se volessimo usare i criteri di chi è ghermito dall’«ideologia dei vincitori», per usare sempre un termine trincheriano). Esibite dunque le ragioni dei “perdenti”, in questo caso gli avversari dell’ignobile Green Pass, il Poeta si augura che la dissidenza di sempre più persone – sortite con furia (obbedendo quasi all’invocazione di Dylan Thomas) dal sonno che il sistema massmediatico ha imposto, dal «morire della luce» (della Ragione) – scavi la roccia che il Potere è, aprendo così un varco d’agognata libertà. 
(Paolo Pera)

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