MONICA FERRANDO, LA PASSIONE DELL'ELEZIONE: DAL SERVO ARBITRIO AL SERVO SGUARDO di Paolo Gera
![Immagine](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxmcbnhl-DF2i4Cg1AVcIrUwZbWzIS3DXc1sb0QX1HaxQw5MA7l-2ckKeURvr7X6t0tRphgR3TTYbeIbUTjAJTaWcwYoxoZlQEnaLImxf4DrrTe87CO80_l6EOoYzeHL4itCVNN2c0RJRAFR1mOKAhnOh99MRyqsULcqA_d_ceWyZcaf90tN5ZwP8h/s1600/ferrando.jpg)
Monica Ferrando, L’elezione e la sua ombra, Il Cantico tradito, Neri Pozza, 2022 ‘Elezione’ è un termine di origine religiosa che è disceso, attraverso le forme istituzionali della democrazia moderna a indicare, una competizione di tipo politico: gli eletti non sono più unti del Signore, ma individui scelti dal voto, più o meno influenzabile, delle masse nazionali. Negli ultimi anni il significato originario sembra ritornato in auge, attribuito a una casta di invisibili le cui decisioni influirebbero in maniera imperscrutabile sulle sorti degli uomini. In questo senso l’emergenza pandemica ha messo bene in evidenza questo carattere oscuro e imprevedibile dei gestori del potere. Elias Canetti affianca sinistramente il suicidio di massa ( “Uomini, donne, bambini, tutti reciprocamente si uccidono finché non rimane più altro che il mucchio dei propri morti.”) all’epidemia: “Nell’epidemia si ha il medesimo risultato, il quale però non è deliberato(…), e pare imposto dall’esterno da un