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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

POESIA INEDITA DI GRAZIA CALANNA

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POESIA DI CHIARA RANTINI

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  Pubblichiamo oggi la poesia di Chiara Rantini. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che sarebbe arrivato il momento in cui ci sarebbe stata l’abrogazione dell’abbraccio. Tra amici, tra parenti, tra bambini. Eppure più di un comportamento è un meccanismo innato, tanto è vero che i piccoli delle materne , senza che nessuno glielo dica, sono prontissimi ad abbracciare i compagni appena arrivati, che ritengono di amare. L’”enigma fasullo” della mascherina sta distruggendo la formazione dell’empatia e quando finalmente del dispositivo sanitario si può fare a meno (non assurdamente nelle scuole), la distanza che si è pesantemente accumulata in questi due anni deflagra in ostilità aperta, in odio, in guerra. Ai versi di Chiara Rantini vogliamo accostare quelli famosi di Giuseppe Ungaretti, incitamento all’accoglienza e all’incontro, al di là di ogni diversità costruita dall’ideologia: “Di che reggimento siete/fratelli?/Parola tremante/nella notte/Foglia appena nata/Nell’aria spasimante/

POESIA DI DAMIANO OSELLA

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  Pubblichiamo oggi la poesia di Damiano Osella. Il periodo della crisi pandemica ci ha insegnato a rinunciare al suprerfluo, soprattutto se questo coincide con una visione legata a un potere monocratico e aggressivo. La debolezza in questo testo viene trasformata in una possibilità di rivalutazione del semplice e dell’essenziale e alla fine in un’occasione di rigenerazione. Vogliamo accostare a questi versi Beppe Fenoglio, scrittore della terra di Osella, e un suo libro “I ventitrè giorni della città di Alba” con riferimento alla repubblica partigiana delle Langhe e alla sua strenua resistenza all’avanzata delle forze nazi-fasciste. Il breve brano è un invito a proseguire la lotta, nonostante la paura, nonostante la disperazione: “Sentì il rumore della fine del mondo e tutti i capelli gli si rizzarono in testa. Qualcosa al suo fianco si torse e andò giù morbidamente. Lui era in piedi, e la sua schiena era certamente intatta, l'orina gli irrorava le cosce, calda tanto da farlo q

Poesie di Yuleisy Cruz Lezcano.

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O ggi presentiamo due testi di Yuleisy Cruz Lezcano, autrice di origine cubana che lavora in Italia da molti anni nel mondo della sanità. Uno che parte da pensieri sorti pensando all'obbligo di portare la mascherina viaggiando in treno; l'altro, ancor più dolente dedicato ad una nuova patria che ha assunto, negli ultimi due anni, delle sembianze sempre più ostili, sfuggenti.

POESIA DI GRAZIA VALENTE

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  Pubblichiamo oggi la poesia di Grazia Valente. Il rito a cui si riferisce il testo, con piglio giustamente ironico, è quello raccomandatoci sino allo sfinimento da parte del famigerato CTS di lavare e disinfettare frequentemente le mani come norma essenziale per prevenire la diffusione del contagio. Non critichiamo ovviamente la pratica igienica, ma la campagna martellante con cui, buttando il peso della colpa su assurde mancanze da parte del cittadino/untore, si voleva rimuovere il problema sostanziale del cattivo funzionamento della Sanità e dell’assistenza medica totalmente sospesa. In un quadro del tutto apocalittico e non razionale si è suggerita una visione del virus come Maligno, Grande Avversario, Forza Demoniaca, a cui si sono contrapposte le schiere angeliche dei sostenitori della profilassi vaccinale, come unico e santo rimedio. (Paolo Gera)