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Pubblichiamo oggi la poesia di Maresa Elia, medico e poeta. Le due vocazioni non sono in contrasto fra loro: in questo periodo in cui la professione medica sembra aver abbandonato la sua dimensione umanistica, per rispondere soltanto alla dottrina statale dell’obbedienza, sembra piΓΉ che mai necessario un nuovo richiamo all’integrazione e alla ricongiunzione fra le istanze del corpo e della psiche. In questo componimento si esprime proprio questa visione olistica, in una dimensione temporale presente in cui le persone per trovare il proprio riscatto, non possono essere trattate come pure manifestazioni somatiche, ma devono ascendere a una dimensione assoluta in cui possano ritrovare le proprie istanze spirituali. In questo senso Γ¨ fondamentale per l’autrice che il mondo ritrovi la suo origine matrlineara, l’unica che possa garantire la cura dell’altro non come semplice pratica terapeutica, ma come preoccupazione totale del benessere altrui e sollecitudine nello stare vicino e nell’accudire. I versi sono spezzati e richiamano l’importanza anche ritmica, sonora dello scrivere, la ricomposizione delle ferite e delle fratture attraverso l’ascolto. Alla fine la guarigione non puΓ² essere altro che la poesia. La poesia apre lo spazio immenso della rigenerazione.

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