POESIA DI CLAUDIO BUTTURA




 

Pubblichiamo oggi la poesia di Claudio Buttura, firmatario del nostro manifesto e quanto mai attivo sul fronte dell’impegno contro la narrazione ufficiale della pandemia e contro le restrizioni dovute al greenpass. A questo componimento che registra in maniera intima la prima fase del “deliquio” pandemico, vogliamo aggiungere uno dei suoi ultimi scritti, in moda che si possa qui delineare un percorso tra un prima e un dopo ugualmente drammatico e non risolto.

“Da alcuni giorni s’è dato inizio all’apparente smantellamento degli organi di controllo della cosidetta emergenza epidemica. Calato il sipario sulle…gesta del comitato ‘terroristico’ scientifico, si attende ora l’apertura di centri di conferimento e raccolta dell’immondizia televisiva. Quando ciò si verificherà, la società italiana avrà il compito e l’imperativo morale d’impedire i tenativi, prevedibili, di occultare i misfatti e le responsabilità dei gruppi di potere o dei singoli individui che ne fanno parte. Se anche si rintanassero negli abissi oceanici, i campioni di disonestà intellettuale partoriti da un giornalismo di stampo mercenario, ostile alle logiche democratiche, andranna stanati e citati in giudizio per i gravissimi danni morali, economici e sociali arrecati alle persone ed alla collettività. Nessun diritto all’oblio per quei ‘galantuomini’.”(Claudio Buttura, Il Rabdomante, 5/04/2022)

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