POESIA DI DAMIANO OSELLA



 

Pubblichiamo oggi la poesia di Damiano Osella. Il periodo della crisi pandemica ci ha insegnato a rinunciare al suprerfluo, soprattutto se questo coincide con una visione legata a un potere monocratico e aggressivo. La debolezza in questo testo viene trasformata in una possibilità di rivalutazione del semplice e dell’essenziale e alla fine in un’occasione di rigenerazione.

Vogliamo accostare a questi versi Beppe Fenoglio, scrittore della terra di Osella, e un suo libro “I ventitrè giorni della città di Alba” con riferimento alla repubblica partigiana delle Langhe e alla sua strenua resistenza all’avanzata delle forze nazi-fasciste. Il breve brano è un invito a proseguire la lotta, nonostante la paura, nonostante la disperazione: “Sentì il rumore della fine del mondo e tutti i capelli gli si rizzarono in testa. Qualcosa al suo fianco si torse e andò giù morbidamente. Lui era in piedi, e la sua schiena era certamente intatta, l'orina gli irrorava le cosce, calda tanto da farlo quasi uscir di sentimento. Ma non svenne e sospirò: – Avanti!“

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