๐๐๐ซ๐จ๐ง๐ข๐๐ ๐๐จ๐ฆ๐๐ฌ๐ฌ๐ข๐ง๐ข "๐'๐ข๐ง๐ ๐๐ง๐ง๐จ" (ed. La nave di Teseo)
๐๐๐ซ๐จ๐ง๐ข๐๐ ๐๐จ๐ฆ๐๐ฌ๐ฌ๐ข๐ง๐ข
"๐'๐ข๐ง๐ ๐๐ง๐ง๐จ"
(ed. La nave di Teseo)
Veronica Tomassini restituisce all'opera letteraria il suo destino supremo, la sua infermabile vocazione di restituire alla realtร la sua irrapresentabilitร ultima, ridonandole l'ombra sottratta da false luci, il suo mistero. Non fotografa, semplicemente; non documenta, specchio asettico, il visibile, il noto; ma, con esattezza chirurgica, disseziona i moti piรน nascosti dell'animo, delle piรน incontrollabili passioni, dove alto e basso si incontrano e ardono, santificati, sull'altare dello sguardo capace di guardare il mondo con occhi puri, che non giudicano, sempre pronti ad accettare il rischio di restare accecati. In un mondo effimero, plastificato, sempre teso a pensare a ciรฒ che potrebbe essere gradito all'altro, a cercare di offrirgli quello che si attende di trovare, rassicurato dalla visione di ciรฒ che giร conosce, Veronica Tomassini rende omaggio al lettore nell'unico modo possibile, per un vero artista: avventurandosi nella selva oscura di una sintassi inaudita, dettata da oscure regioni interiori, che obbliga chi legge ad ascoltare parole intrise di profumi antichissimi ma come se fossero sempre - ed รจ cosรฌ, quando chi le scrive riesce a far transitare verso di noi senza filtri aurei frammenti della sua unicitร - parole sorgive, pronunciate per la prima volta. Per fare questo, per riuscire ad estrarre da se stessi e dall realtร che ci circonda, queste limpide visioni, non basta costruire, secondo triti e furbeschi modelli collaudati, delle storie appassionanti. Indifferenti ad appassionare per calcolo mercantile bisogna, senza secondi fini, vivere con passione, con compassione soprattutto, senza protezione, fiori indifesi sempre esposti in ogni istante alle grandini del tempo. Essere disposti a perdere tutto pur di difendere ciรฒ in cui si crede.
Puรฒ aiutarci a comprendere meglio questa profonda tensione morale, che poi si tramuta in assoluta dedizione alla cura formale, che mai deve cedere alle lusinghe della ricerca del facile consenso, delle mode, le parole di un'intervista, rilasciata durante la trasmissione Cinema 70, da Carmelo Bene: โPer affrontare il prossimo onestamente, io credo che uno debba affrontarlo non raccontandogli delle storie... di poliziotti, di cose strane, insomma, di droghe non provate, di galere non subite, tanto peggio se subite, perchรฉ allora il comportamento dovrebbe essere un altro, dovrebbe affrontare il prossimo veramente autocriticandosi, ciรฒ accettando in pieno, sposando le proprie contraddizioni e dicendo: io sono tale. Voglio essere mai con il pubblico, proprio perchรฉ in fondo ho nostalgia di un pubblico, se vogliamo; voglio essere onesto, non ho che da mostrare me stesso: io presento, non rappresento. Non voglio ingannare un pubblico...โ.
๐๐ฏ๐๐ง ๐๐ซ๐ข๐๐จ, ๐๐/๐๐/๐๐๐๐
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"Una donna lascia la sua terra, la Sicilia, alla volta di Milano. Cerca il suo amore, incontrato una sola volta, durante un viaggio in taxi: un musicista francese di Tolosa. Un coup de foudre. Sceglie Milano perchรฉ pensa che proprio lรฌ avverrร lโincontro. Il musicista le aveva promesso: โCi vedremo a Milano.โ Non era vero. Trascorre un mese nellโattesa e, durante quel mese, percorre la cittร in un vagabondaggio contemplativo, in solitudine, finchรฉ incontra una donna, Erminia, una persona volitiva e generosa, che la ospiterร nella sua casa di periferia. Si aprirร alla sua ospite, scoprirร il raccoglimento, la religione, Dioโฆ Coltiverร lโillusione di rifarsi una vita ma, alla fine, scoprirร di non saper vivere nemmeno i sogni. Riprenderร il suo cammino con una sola certezza: il sentimento รจ un inganno, un vizio, un peso di cui liberarsi. Lโamore รจ una veritร che non appartiene alle cose del mondo.
Veronica Tomassini, una delle piรน interessanti autrici contemporanee, in un continuo dialogo con il lettore e con uno stile unico e raffinato, racconta del perdersi e del ritrovarsi, di Milano e del viaggio che ognuno deve fare dentro se stesso."
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Veronica Tomassini, siciliana di origini umbre e abruzzesi, esordisce nel 2010, con Sangue di cane, che fu considerato un caso letterario. Nel 2012 pubblica Il polacco Maciej; nel 2014, Christiane deve morire; nel 2017, Lโaltro addio; nel 2019, Mazzarrona, che viene candidato al premio Strega; nel 2020, decide di autopubblicare il romanzo epistolare Vodka siberiana, che ottiene un ottimo riscontro di pubblico e critica. Scrive per โIl Fatto Quotidianoโ e โPangea Newsโ.
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